giovedì 15 marzo 2012

I movimenti giovanili

In ambito scientifico il termine indica movimenti sociali i cui aderenti sono costituiti principalmente da giovani e giovani adulti. Il collante generazionale, determinante per la genesi dei movimenti giovanili, è dato dall'esperienza collettiva di certi processi sociopolitici. Come altri movimenti sociali, anche quelli giovanili presentano un livello organizzativo piuttosto basso e un ampio spettro di mezzi di azione, tra cui prevalgono le attività dirette e non istituzionalizzate. Data l'importanza fondamentale dell'età e il carattere transitorio della gioventù, i vari movimenti giovanili hanno generalmente una durata relativamente breve.
 

Le congreghe giovanili e le associazioni di studenti, del XIX sec. sono considerate precorritrici dei moderni movimenti giovanili, mentre il termine stesso fu introdotto alla soglia del XX sec., quando iniziò a diffondersi un nuovo concetto di gioventù, intesa come fase autonoma della vita e sottosistema sociale. Secondo la loro autodefinizione, i movimenti giovanili nascono negli ambienti giovanili e devono essere diretti dagli stessi giovani. Spesso si distanziano volutamente dalla cultura degli adulti, percepita come dominante, e si oppongono alle convenzioni sociali. La coesione generazionale dei movimenti giovanili si esprime attraverso mode, trend e stili di vita, usati come codici di riconoscimento socioculturale.



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